Chi è l'artigiano? Un mestiere che inizia con la civiltà.

Per comprendere davvero qualcosa bisogna partire dall'origine della parola. E perchè non cogliere l'occasione anche in questo caso? 

In latino ars (corrispondente al greco téchne) indicava anzitutto l’abilità acquisita con lo studio o la pratica, l'attività di produzione (o riparazione) di un bene, tramite lavoro manuale. 

Era ars qualunque attività richiedesse apprendimento. Soprattutto gli artigiani hanno, senza dubbio, avuto un loro ruolo fondamentale nel mondo antico. 

Pensiamo agli artigiani del bronzo o del ferro della Cina del II millennio a.C. Pensiamo all'India, in cui nel IV secolo a.C. esistevano sette gruppi di mestieri, di cui il quarto per dignità era costituito proprio dagli artigiani. La società era nulla senza di loro. Ma l'epoca migliore per gli artigiani fu l'Egitto dei faraoni. 

Noi occidentali ovviamente siamo strettamente legati all'Impero romano. Sappiamo che la lavorazione del legno e del metallo era prerogativa di artigiani liberi, membri di corporazioni. Immancabile quindi il pensiero a Pompei che nel I secolo d.C. vedeva carpentieri, ebanisti, falegnami, carradori, lavoratori dei metalli donare alla città la fama dell'immortalità.

 

Vogliamo terminare questo breve e leggero excursus con una chicca: l'arte dell'artigiano era svolta solitamente in una bottega, che dal latino e greco significava ‘deposito’, o propriamente tradotto in ‘mettere da parte’. Ebbene... è immediato il collegamento con il mondo prezioso dei proverbi in cui i nostri nonni ci dicevano: "impara l'arte e mettila da parte!". E noi questo vogliamo fare, metterla da parte questa arte, oltre lo scorrere del tempo, affinché non tramonti mai.

Ed è proprio questa ricerca dell'eterno che un artigiano sogna di imprimere nelle sue opere. Un mestiere antico che non conosce luogo nel mondo, perché il suo stesso divenire è indissolubile con le civilità più importanti della storia.

Articolo a cura di Donatella D'amario